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  30 dicembre , 2007       redazione       Attualità   
PARCHEGGI A PAGAMENTO E COMMERCIO

TREBISACCE – “I parcheggi a pagamento stanno provocando un forte calo della clientela e altrettanti inutili disagi”. Sono le parole degli esercenti trebisaccesi, che a larga maggioranza esprimono il loro dissenso nei riguardi delle “strisce blu”. Diverse le motivazioni che spingono i negozianti ad opporsi alle soste a pagamento. “I clienti provenienti dai paesi limitrofi si limitano sempre di più a far visita alle nostre attività” tuona il proprietario di un negozio di scarpe, che aggiunge “la crisi del nostro settore è già evidente a livello nazionale, se poi viene aggravata ancora di più per noi della categoria si mette davvero male”. Sulla stessa onda una commessa di abbigliamento, che sentenzia: “E’ naturale che la clientela si sposta li dove non incombe il fastidio dei parcheggi, preferendo i centri commerciali ai nostri negozi”. C’è anche chi, come un barman sulla quarantina, che accusa:”C’è poca tolleranza nei confronti degli utenti, alcuni non hanno neanche il tempo di fare il ticket che si ritrovano la multa sul parabrezza”.

Dall’altra parte ci sono coloro i quali accettano di buon grado le soste a pagamento, ma ne chiedono una più equa regolamentazione. “Almeno per noi residenti potrebbe essere rilasciata una semplice autorizzazione – sottolinea un padre di famiglia che fa spesa – come avviene in tutte le città d’Italia”. Altri, invece, propongono soluzioni meno impegnative: “Basterebbe far corrispondere ai parcheggi a pagamento lo stesso numero di soste gratuite, così da evitare gli ingorghi nelle strade secondarie” aggiunge un altro commerciante. Insomma, gli esercenti avvertono il disagio e propongono soluzioni alternative. La maggior parte di essi, comunque, rimane legata al vecchio disco orario, che eviterebbe anche delle soste eccessivamente prolungate.

Non resta che valutare tutte le soluzioni e dare al problema una risposta che possa accontentare tutti. Anche perché gli esercenti sono il cuore della economia locale, ed in questo momento di regresso economico sembrerebbe opportuno dare corpo alle loro richieste.

Lorenzo Armentano