Home

Articoli

  07 luglio , 2013       piero.devita       Cultura   
BENI CULTURALI, LA GRANDE RISORSA A RISCHIO

Beni culturali, la mappa del disastro:

cinema, teatri e musei a rischio chiusura



Tax credit, tagli al Fus, blocco del turnover per il personale: gli effetti della spending review nella cultura minacciano alcune delle principali istituzioni italiane. Il ministro cerca di ottenere sostegno anche dal capo dello Stato, ma intanto cresce la protesta


ROMA
- Il cinema sulle barricate per la beffa del tax credit decurtato, i teatri a rischio chiusura per i nuovi tagli imposti dalla spending rewiev, i musei e il Colosseo che chiudono per la protesta dei custodi. Ma anche le fondazioni liriche sull'orlo del collasso, il monito dell'Unesco a Pompei, la Reggia di Caserta allo sfascio, i Bronzi di Riace senza museo. Nell'anno della crisi nera, mentre si moltiplicano gli appelli al governo perché si punti su turismo e cultura per la rinascita Paese, è una mappa che sembra fatta tutta di buchi e disastri quella del patrimonio artistico italiano.

Con un ministero in affanno nel tentativo di contenere le perdite, costretto a stringere la cinghia al punto da non avere i soldi per saldare le bollette della luce. Poco incline agli annunci, il neo ministro Bray ha però bussato alla porta del presidente del consiglio, e ieri anche a quella del presidente Giorgio Napolitano. L'idea è quella di un intervento governativo per il settore, che dovrebbe essere annunciato dallo stesso presidente del consiglio, a metà luglio, nella sede della stampa estera.

Ma quanto questo impegno potrà essere concreto in termini finanziari non è ancora chiaro. Di certo ci sono settori che non possono aspettare, come le fondazioni liriche - in prima fila il Maggio Musicale fiorentino e il Carlo Felice di Genova - per le quali si studia un decreto o una modifica dell'attuale regolamento. Mentre un po' dappertutto comincia a montare la rivolta. E nella sede del Collegio romano ci si prepara a un'altra settimana 'calda', fitta di incontri anche con i sindacati, il primo lunedì 8 per musei e siti culturali.

Cinema - Il settore del cinema è in subbuglio per il taglio del Tax credit, che è appena stato rinnovato per il 2014 ma per una cifra che dagli iniziali 80 milioni è stata ridotta a 30. A questo si aggiungono i tagli del Fondo Unico per lo spettacolo, che per il 2013 è stato ridotto del 5,2% (per un totale di 72,4 milioni di euro). "Soluzioni o boicottiamo Venezia" grida oggi da Taormina il mondo del cinema.

Fondazioni liriche - Le 14 Fondazioni liriche italiane hanno accumulato complessivamente 330 milioni di euro di debiti iscritti in bilancio a fronte di una situazione patrimoniale attiva non rosea. In prima fila il Maggio fiorentino, per il quale si sta cercando di evitare la soluzione estrema della liquidazione, perorata dal commissario Francesco Bianchi e dal sindaco Matteo Renzi. Bray propende invece per un intervento strutturale. Ma tra le situazioni più a rischio c'è anche il Carlo Felice di Genova con un deficit di 3 milioni per il 2013 e grandi difficoltà nel pagamento degli stipendi così come Bologna.

Per aiutare le amministrazioni in crisi il Mibac ha anticipato a tutti il saldo del Fus che è stato anche 'salvato' dalla minaccia di un ulteriore taglio previsto dalla spending review e che per il 2013 ammonta complessivamente a 183,2 milioni di euro (-5,3% rispetto al 2012).

Teatri - Il settore è in subbuglio per la minaccia di un taglio dei contributi diretti (Fus) imposto al ministero dalla spending review con un intervento che limiterebbe anche le attività dei teatri, creando difficoltà per esempio, alla rinomata scuola de Il Piccolo teatro di Milano. Ora il contributo Fus 2013 per il teatro è di 62,5 milioni di euro (-5,3% rispetto al 2012). "Così si chiude", lamentano i 68 teatri stabili italiani. La soluzione forse da un emendamento.

Istituti culturali e musei - I contributi pubblici 2013 assommano a 14,6 mln. Il 18% in meno rispetto al 2009 (dati Mibac). In Italia, tra pubblico e privato, statale e locale, ci sono quasi 5mila tra musei e siti culturali (secondo dati Confcultura abbiamo un museo ogni 10.900 abitanti). Gli istituti statali sono in tutto 420 (200 musei-220 monumenti), in molti casi con forti problemi di personale dovute anche al blocco del turn over che incombe sul ministero. Per il 2013 l'organico del Mibac prevede 19.132 unità, i dipendenti in servizio sono però solo 18.568. Se i restauri di Pompei sono finanziati da 105 milioni
Ue e per il Colosseo si fa conto sui 25 mln di Della Valle mancano però i soldi per la normale manutenzione di monumenti e siti archeologici: il programma ordinario dei lavori pubblici può contare per il 2013 su soli 47,6 mln: il 76% in meno rispetto al 2004. Ridotte all'impossibile anche le disponibilità per emergenze (terremoti, ma anche allagamenti come quello che ha sommerso Sibari): per il 2013 ci sono 27,5 mln: oltre il 58% in meno rispetto al 2008. (Ansa)