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  06 febbraio , 2013       piero.devita       Attualità   
OSPEDALE: LETTERA APERTA AGLI INDIFFERENTI



LETTERA APERTA AGLI INDIFFERENTI,

AGLI INSENSIBILI E A TUTTI COLORO RESPONSABILI DELLA CHIUSURA DELL'OSPEDALE DI TREBISACCE

Ancora l'ennesimo morto all'EX Pronto Soccorso di Trebisacce. Non riesco ancora adesso e non sentire le urla strazianti dei figli della giovanissima Signora A.T. di Oriolo. I sanitari impotenti, tutto quello che era possibile fare è stato fatto, ma tutto è stato vano. L'ERRORE???? …La chiusura dell’Ospedale e la incomprensione da parte degli utenti dei servizi disponibili nella ex struttura.

Infatti il marito, abituato da sempre a servirsi della Sanità nel nostro territorio ha pensato bene di portare la moglie a Trebisacce invece che in altri luoghi, magari pensando che a Trebisacce, avendo ancora l'ENEL che fornisce energia elettrica in questo stabile, preso dalla disperazione, dicevo, ha pensato che avrebbero potuto aiutare sua moglie non conoscendo la differenza tra P.S. (Pronto Soccorso) e P.I.P (Punto di Primo Intervento).
Non si può morire così, no non ci sto.

E' impensabile, è inimmaginabile, è frustante, probabilmente era giunta la sua ora, probabilmente non ci sarebbe stato nulla da fare anche ad ospedale aperto, non lo so, PERO’ si sarebbe potuto dire ci HANNO PROVATO,e di vite ne ha salvate tantissime questo STRAMALEDETTO OSPEDALE.

Possibile che nessuno riesca a capire che ci hanno tolto la dignità NON DI VIVERE MA DI SOPRAVVIVERE. Se respiriamo, se ridiamo, se mangiamo, se VIVIAMO lo dobbiamo ad UNO e UNO solo, ma a quante “persone” dobbiamo invece la MORTE???????...
 
Tempo fa un “politico” per rispondere alla mia rabbia contro la chiusura dell’ospedale ,“candidamente” e con quell’aria da sfottò che si confà ad uno che ti stà prendendo in giro, mi disse testualmente “ ma voi pensate veramente che se dovessi aver bisogno di assistenza sanitaria mi recherei in questo Ospedale???” ed io altrettanto candidamente gli risposi “ è normale che Lei avendo i soldi potrebbe rivolgersi anche all’Ospedale dove lavora il Dott. House, ma deve sempre pensare che ci sono malori per i quali non contano i soldi che uno ha a disposizione ma contano solo e soltanto i MINUTI che ci concede quel determinato malore….” Questo per controbattere anche a chi mi risponde che anche a La Spezia, a Roma, a Milano ecc. stanno chiudendo gli ospedali, poveri illusi ma ci siete stati in qualche città? nel giro di uno/due chilometri da una abitazione qualsiasi hai l’imbarazzo della scelta se recarti in un struttura pubblica, privata o universitaria, quindi NON LO FATE questo paragone, NON REGGE. 

Siamo noi cittadini del nord della Calabria che siamo stati abbandonati, per chilometri e chilometri non abbiamo Sanità. Per non parlare degli Ospedali sopravvissuti a questo scempio, non bastano i posti letto, la Sanità sta scoppiando, prima di chiudere gli Ospedali avrebbero comunque dovuto fornire quelli aperti almeno di “letti a castello” per evitare lo stazionamento dei pazienti nei Pronto Soccorso, o avrebbero dovuto “ELIMINARE” i possibili fruitori della sanità, così facendo i conti sarebbero tornati: meno posti letto, meno pazienti il gioco è fatto, il buco della Sanità è subito rientrato….Manca poco ormai al voto, allora io mi ASPETTO ed ESIGO come cittadina di questo territorio che nei vari comizi che si susseguiranno venga spiegato dettagliatamente quanto e come si è risparmiato avendo fatto queste scelte scellerate. 

Ed infine, le urla strazianti che io non riesco a dimenticare di quei figli che hanno perso la loro mamma dovrebbero averle nelle orecchie LORO così da non dimenticare mai il MALE che hanno fatto ad un intero territorio.

F.to

DOTT.SSA ALOISE MARIA FRANCESCA
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