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  08 settembre , 2007       piero.devita       Arte, Attualità   
SPARTIVìNTE: SOGNANDO IL MARE

Spartivìnte: Diario di bordo, scenografie e ragazzi di Trebisacce meravigliosi

PER IL TEATRO... SOGNANDO IL MARE
di
Mariolina Del Popolo

 
                                                                             


Con l’opera “Spartivìnte”, sono arrivata alla mia quarta scenografia realizzata in questi ultimi anni, a fianco del carissimo Prof. De Vita: Dallo Sbarco dei Saraceni a Madre Teresa di Calcutta, dal Mantello della Carità di S.Francesco a Spartivìnte.

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Prima di cominciare a parlare del lavoro svolto, vorrei dire qualche parola su ciò che abbiamo realizzato e ringraziare  tutte le persone che hanno collaborato con me. Vorrei, inoltre, elogiare e osannare i ragazzi che sono stati i veri protagonisti di questa grande avventura, in questa torrida estate. Il loro impegno è stato un grande esempio per ognuno: è iniziato durante il periodo scolastico con lo spettacolo su S.Francesco di Paola, per concludere poi con Spartivìnte.
Sono stati BRAVISSIMI, pazienti ed equilibrati, anche nei momenti difficile di panico e  sconforto. Ogni giorno puntuali nelle prove affinché lo spettacolo riuscisse, con la fronte bagnata di sudore e gli occhi che brillavano di gioia ed entusiasmo per ciò che facevano. La passione  e la voglia di riuscire a non deludere tutta la fiducia che il loro “Prof” aveva riposto in loro ,  ha fatto da padrona. Si, il loro “Prof”, è così che chiamavano Piero durante questi interminabili giorni.
Sognavano il mare, un bagno ristoratore che asciugasse i loro sudori ed io mi divertivo a stuzzicarli, e li guardavo durante le prove osservando attentamente la freschezza delle loro risate, dei piccoli intrighi, quell’allegria che aleggiava in quel salone del “Virgo Fidelis” e prima ancora nei saloni dell’oratorio della Parrocchia Beata Vergine Maria.
E’ stato fatto tutto all’insegna dell’amore e della dedizione  che il “Prof”  ci metteva quando lo circondavano e lo guardavano incantati, anche quando sbagliavano qualche battuta, facendolo arrabbiare.
E’ stata una esperienza bellissima, per me, cogliere le loro paure, le loro ansie dietro le quinte, quando tirando un sospiro di sollievo, affrontavano, con il cuore in gola, il palcoscenico.
Bravi, ragazzi. Bravi!!!!....Forse mi sono dilungata e mi sono lasciata andare con le mie emozioni, ma credetemi, è stato veramente bello, anche sotto il sole cocente, lavorare con i ragazzi e condividere insieme a loro ogni emozione.

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Per quanto riguarda la scenografia di SPARTIVìNTE, nello spettacolo si è cercato di far convergere in un’unica soluzione, tutti i quattro tempi (o quadri) dell’opera. Siamo stati fortunati che il Comune ci ha fatto avere i 5 pannelli di compensato utilizzati per realizzare l’ambiente della casa dove si svolgeva, a quell’epoca, tutta l’azione scenica.
L’ambiente della “prima scena” era l’interno della casa del centro storico, dove la Famiglia Cuntento, soprannome Spartivìnte, radunata davanti al focolare attendeva la nascita di Micarìlle. Sulla parete centrale, oltre al caminetto, c’era la finestra dove si scorgeva l campanile della Chiesa di S.Nicola di Mira; alle pareti le foto dei nonni e bisnonni. Negli altri pannelli è richiamata la famosa “buffetta”, con 4 sedie e u “cascione, dove si teneva il corredo e le porte laterali con piccole e  grandi chiavi (“chiavìni e chiavòni”). Sopra  u cascione abbiamo collocato la “ntinna con prisutto-zazizza-capicullo” (tutto in cartapesta).
Nella “seconda scena” è rappresentato l’ambiente esterno: il balcone (con le piante di basilico, pitrusìno, cancaricchio), la finestra dell’amata (finemente ornata) e la fontana dove si incontravano i giovani all’uscita della Chiesa.
Nella “terza scena” abbiamo creato l’interno della Famiglia Custone, soprannome Spurtòne,  la famosa “càmmara” (camera centrale, oggi diciamo il salone), con grande tavolo e le sedie e i due posti della nonna e di zi Rucco, diametralmente opposti, a simboleggiare la dualità e il contrasto.
Un grande letto in ferro battuto, invece, ha caratterizzato la “quarta scena”. Sono state previste tante ceste, portate dalle “vergini”, per preparare il letto nuziale.

 

        

Ho realizzato e dipinto i 5 pannelli di compensato con colori acrilici. Anche il caminetto e la fontana, costruiti dal bravissimo Giuseppe Malatacca, sono stati rifiniti con colori acrilici e vernidas. Ho avuto molti collaboratori che on me hanno costruito e dato vita a tutte le scenografia. In primis, ringrazio Giuseppe Malatacca, Giuseppe Laino, mio marito Angelo Campanella, la bravissima Madlene Aloise, che mi ha aiutato dipingendo la simpatica “musciarella” vicino al caminetto, e altrettanto valente e competente Debora Di Gesù nel  lavoro per le finestre e i quadri. Un pensiero particolare per l’instancabile Franca Aloise,  che, oltre ad essere operativa ed efficace nel ettore tecnico, tra una pennellata e l’altra, mi deliziava con il suo caffè e l’acqua fresca negli afosi pomeriggi di questa calda estate.
Sono felice e soddisfatta. Ho lavorato con entusiasmo e passione. Come sempre, d’altronde. Abbiamo creato una bella Compagnia Teatrale e spero in futuro di poter continuare a dare il mio piccolo contributo. Auspico anche l’aiuto da parte degli enti locali affinché questa esperienza possa durare nel tempo. Grande per noi è stato il sacrificio e la rinuncia alle nostre vacanze.
Un’ultima parola la voglio dedicare al mio caro “Prof”: grazie per avermi dato la possibilità di realizzare tutti i sogni che avevo ormai chiuso nel cassetto. Grazie per il tuo affetto e la tua stima nei miei confronti e grazie soprattutto per quello che fai, per noi e per i nostri figli e per tutto ciò che hai portato nel nostro paese e donato ai nostri cuori.

Mariolina Del Popolo

 


                              

                                                                                                                                              (Filippo Garreffa- Foto Salvatore Noia)