La nostra storia

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  17 maggio , 2011       piero.devita       La nostra storia   
Storia di Trebisacce - Gli studi dell'Arch. Maurizio Silenzi

TREBISACCE, CITTÀ TRA LE PIÙ ANTICHE DEL MONDO

Trebisacce svelata (ulteriormente) dall’architetto Maurizio Silenzi*

 

Nella conferenza tenutasi  il 26 marzo scorso nell’Aula Consiliare del Comune di Trebisacce, l’architetto Maurizio Silenzi aveva tracciato le fasi di una storia rarissima: quella di un centro abitato, proprio quello di Trebisacce, rimasto nella sua posizione originaria per 3.500 anni.

In una considerazione integrativa, tenuta all’inizio di maggio, con una convincente analisi ed uno schema grafico geologico, ( verrà pubblicata insieme alle precedenti scoperte), ne ha ancora di più ampliato i contorni storici.

 Nella conferenza, in realtà, aveva già evidenziato che la formazione di una salina naturale è un rarissimo evento, che avviene grazie all’azione di due distinte azioni:

1) una alluvionale franosa e argillosa (il carattere argilloso è indispensabile per l’impermeabilizzazione del fondo);

2) ed una provocata dai depositi sabbiosi apportati da un corso d’acqua (nel caso specifico il Saraceno).

Queste due azioni (insieme con quella climatica), che provocarono nel tempo la formazione della salina naturale, sono proprio le stesse che, nei secoli successivi, hanno determinato, da una parte il riempimento abnorme della zona a ridosso della cava d’argilla, e dall’altra l’insabbiamento più lento e tenue della zona verso il mare della salina.

Per quanto riguarda l’ampliamento storico, l’architetto lo ha agganciato all’originaria decisione, da parte dei fondatori di Trebisacce, di localizzare il primitivo “villaggio stanziale” proprio nella zona delimitata dal Bastione, con la volontà di controllare da vicino la produzione del prezioso sale, ricavato dalla salina naturale. Infatti, questo settore triangolare dei Giardini, come ha spiegato l’architetto, in una fase ancora precedente, aveva assunto un’altra interessante caratteristica: su di esso si era formata una zona di bassofondo. Si sarebbe trattato, in pratica, di uno spicchio di mare con la profondità di circa un metro. Questa zona sarebbe stata molto interessante per quei primitivi uomini che, senza avere imbarcazioni potevano pescare a piedi, con l’acqua alla cintola, con una semplice fiocina o con delle rudimentali reti manovrate in gruppo.

Questo “interesse” di pesca sulla zona dei Giardini, ha proseguito l’architetto, permette di retrodatare ulteriormente di almeno altri cinque secoli la fondazione di Trebisacce sul Bastione, che quindi può essere indicata al 2000 a.C. Questo ampliamento storico colloca Trebisacce tra le più antiche città del mondo, più ancora di Atene, fondata “solo” nella prima metà del secondo millennio a.C.

 

 


 

 

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*Maurizio Silenzi, architetto romano, con una sua precedente ricerca (pubblicata dalla Newton & Compton Editori nel 1998 con il titolo “Il Porto di Roma”), è riuscito a ricostruire (dopo inutili tentativi fatti da numerosi studiosi negli ultimi 500 anni) il progetto del grandioso porto pensato e realizzato dall'imperatore Claudio alla foce del Tevere.E’ lo studioso che ha esattamente interpretata e dimostrata la realtà urbana dipinta nell'affresco recentemente comparso nel criptoport.

 

 

TREBISACCE

Indagare e conoscere il passato per poter progettare meglio il proprio futuro. E’ quello che ha provato a fare, rimanendo coerentemente nell’alveo dei propri interessi, l’associazione culturale “L’Albero della memoria” fondata e diretta con mano esperta dal professor Piero De Vita il quale, in collaborazione con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mariano Bianchi e con il Museo di Arte Olearia “L. Noia”, ha organizzato una Conferenza, con proiezione di immagini inedite, sul tema “Trebisacce Svelata”, per provare a far luce sulle origini di Trebisacce, sul suo nome, sul villaggio proto-storico di Broglio, sul Castello, sul sito della Chiusa e sulla fiumara Saraceno. Per approfondire l’analisi e la conoscenza dei luoghi e dei siti archeologici, questa volta il presidente De Vita si è avvalso degli studi e delle ricerche storiche dell’architetto Maurizio Silenzi di Roma che, pur vivendo nella Capitale, ha dimostrato di conoscere la realtà della cittadina jonica più e meglio di tanti trebisaccesi che la abitano e di taluni ospiti venuti dai paesi vicini che la abitano e che, forse maldestramente, pensano che Trebisacce sia un paese senza passato e senza storia. Per Silenzi Trebisacce è addirittura pre-esistente al villaggio protostorico di Broglio, che risulterebbe una sua propaggine, la sua storia originaria sarebbe legata indissolubilmente alla presenza di una “salina” nella quale si produceva sale marino, esistente nei pressi del Saraceno, che ne avrebbe puntellato l’economia, il suo nome sarebbe legato alla presenza di ben tre canali, tre accessi (da cui tre-bis-access) e poi tante ricostruzioni scientifiche e tanti riferimenti storici che hanno interessato e tenuta desta l’attenzione di un pubblico numeroso e interessato. Per la verità l’architetto Silenzi, nel ricostruire le origini di Trebisacce, la sua economia, i suoi rapporti simbiotici con Broglio e la derivazione dei nomi legati alla sua storia, ha avanzato delle ipotesi abbastanza innovative e per taluni versi originali che hanno fatto storcere il naso a molti appassionati di storia locale che sono invece fermi su altri parametri di valutazione. La sua comunicazione però, corredata da una serie di immagini e di grafici, frutto di una lunga e approfondita elaborazione personale, ha appassionato e interessato l’uditorio. Ha fatto soprattutto presa il fatto che a parlare di Trebisacce e della sua storia fosse un “forestiero” venuto dall’Urbe. Alla fine si è scoperto però che l’architetto Silenzi è cittadino adottivo dell’Alto Jonio perché coniugato con una compianta signora di Castroregio, uno dei tanti centri arberëshe dell’Alto Jonio.

Pino La Rocca

 

 

 

 

Trebisacce-03/04/2011: Svelati gli enigmi di Trebisacce

 


Trebisacce - Si è tenuta sabato la conferenza dell’architetto Maurizio Silenzi nell’Aula Consiliare della sede del Comune di Trebisacce. Dopo il saluto del Sindaco, architetto Mariano Bianchi, e la presentazione del Prof. Piero De Vita in rappresentanza delle associazioni “L’albero della memoria”, “Museo L. Noia” e Rione S.Antonio, il noto studioso di storia ed archeologia ha praticamente riscritto l’intera storia di Trebisacce, facendone risalire la fondazione sull’attuale Bastione fin dal 1.500 a.C., per la presenza, nella zona dei Giardini, di una salina naturale. L’architetto ha anche ridefinito la funzione dei ritrovamenti fatti a Broglio come facenti parte di una zona templare dedicata alla divinità Dioniso, detto anche Bromio in greco (da cui il nome Broglio). Maurizio Silenzi ha poi spiegato come, durante il periodo romano, dovendosi superare, nella zona, due flussi d’acqua, uno del Saraceno ed uno del canale della salina, la località prendesse il nome di Trans bis accessae (attraversamento del doppio flusso), da cui è poi derivato il nome di Trebisacce. Lo studioso ha anche motivato il nome della fiumara Saraceno, facendolo derivare da una chiusa con paratia a movimento verticale, posta in località Porta del Saraceno; tale chiusura, infatti, detta saracinesca o saracena (perché si pensava che esse fossero state inventate dai Saraceni), che serviva, sia ad arrestare il flusso della fiumara per permettere il passaggio all’asciutto agli acquirenti del sale, sia a formare una riserva d’acqua estiva, e che era comandata da un “semaforo” posto sull’altura detta Castello (da castellarius come custode di riserve d’acqua), ha finito per dare il nome alla fiumara stessa. L’architetto Silenzi, dopo avere spiegato l’affascinante significato degli oggetti di corredo contenuti nella sepoltura di una giovane donna del 460 a.C., rinvenuta a S.Rocco, ha concluso la conferenza indicando i punti di recupero e valorizzazione archeologica, in grado di rilanciare il turismo e l’economia di Trebisacce. L’Assessore al Turismo Antonio Cerchiara sta valutando la possibilità di pubblicare il testo della conferenza.


Paride De Paola

 

 

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