Il nostro "nemico" è la Calabria. Ficchiamocelo in testa.
"Non chiuderemo l'ospedale di Trebisacce, ma subirà una riqualificazione, per essere in grado di fornire interventi di pronto soccorso". Quattro ore di attesa sulla tabella di marcia prevista, alla festa del PDL di Montegiordano, tenutasi il 24 agosto scorso, per scoprire, o meglio avere conferma, che il Governatore Giuseppe Scopelliti, nei confronti del G. Chidichimo, nella sostanza ha intenzione di proseguire con il progetto dei suoi predecessori Loiero e Petramala. Il Governatore ha espresso questi intenti: sarà costruito un ospedale di riferimento fra Rossano e Corigliano, sarà potenziato e mantenuto Castrovillari, e Trebisacce sarà riqualificato, (noi diremmo dequalificato) in struttura per il primo intervento, per essere poi trasferiti in un ospedale “vero” fra quelli citati o Cosenza.
Cambiano i musicanti, ma la musica è sempre la stessa. Che la banda sia diretta da Chiaravalloti, da Loiero o da Scopelliti, per l’Alto Jonio suona sempre a lutto. Siamo diversi, ed i calabresi lo avvertono. Siamo lucani, per stirpe, usi, costumi, lingua e geografia. L’articolo 132 della Costituzione consente, con un semplice referendum, di cambiare regione. Bene, non ci resta che farlo, ed al più presto.
Nel frattempo, prendiamo atto che l’ospedale di Policoro è più vicino alla maggioranza dei comuni dell’Alto Jonio, rispetto alle strutture calabresi, e che è lecito andarci, anche se fuori regione.
Teniamolo tutti presente, dato che risparmiare tempo, può salvare a volte la vita, come potrebbe essere successo in un tristissimo caso accaduto poche settimane fa.
L’Assopec Trebisacce, che alcuni mesi fa ha ottenuto insieme alle associazioni cofirmatarie della diffida, il rinvio a giudizio di Petramala, Carino e Scalzo per la mala gestione del nostro ospedale nel contesto più generale della violazione dei LEA sull’intero territorio, constatando che ciò a poco è servito, invita tutte le forze che hanno a cuore il futuro dell’Alto Jonio, ad aderire al nostro progetto secessionista.
E’ senz’altro positivo il lavoro a colpi di fioretto, ma il problema non si ferma al solo ospedale. Liberiamoci una volta per tutte dal giogo della Regione Calabria, eterno fanalino di coda, ed entriamo in un’Italia diversa, nella provincia di Matera o di Potenza, ma comunque in Basilicata.
Walter Astorino - Presidente Assopec