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  25 agosto , 2010       redazione       Arte   

INCONTRI
di Marco De Paola
Riviera dei Saraceni
Lungomare di Trebisacce
20 agosto 2010 h 21:30

La bella serata si è conclusa con la lettura di una poesia inedita
della giovane promessa letteraria trebisaccese, dal titolo “Stella del
Promontorio”, che, per come lo stesso autore ha svelato, conteneva un
messaggio subliminale, ovvero la frase “Marco De Paola sono un genio”.
Occhio, quindi, a ciò che potrebbe celarsi nel resto dell’opera prima
del giovanissimo artista, intitolata “Incontri”, che raccoglie 34 (34)
sui componimenti. “E’la seconda volta che presentiamo la sua opera
prima”, ha affermato l’altra giovane rivelazione, autrice delle
illustrazioni che impreziosiscono il libro, ovvero la graziosa e
spigliata pittrice Maria Teresa Damiano, riferendosi alla riuscita
manifestazione del maggio scorso, presso l’aula magna dell’IPSIA di
Trebisacce, istituto presso il quale Marco ha tenuto i sui studi. Al
tavolo dei relatori il prof. Piero De Vita e lo scrittore Francesco
Frangone. Le letture sono state affidate al pittore Mario Brigante. Il
commento sonoro e l’allestimento scenografico e tecnico sono stati
curati dal cantante Antonio De Paola, padre di Marco. “Veniamo da un
cartellone intenso” ha affermato De Vita, auspicando un maggiore
spazio per la poesia e la cultura, “e la sovrapposizione con un altro
evento in contemporanea, non giova alla manifestazione, ma ciò
nonostante c’è un bel pubblico”, ed infatti c’era il tutto esaurito
riguardo ai posti a sedere. Riguardo alla giovane età di Marco, che ha
appena 19 anni, il professore ha citato, pur non condividendone il
pensiero, Benedetto Croce, che indicava in 25 anni l’età massima per
poetare. “Anche se insegno all’IPSIA, Marco non è stato mio allievo, e
questo mi dispiace, perché un ragazzo così è motivo di soddisfazione
umana e professionale.” Accanto ai monitors, Antonio, suo padre,
brillava in volto di legittima contentezza. “Poesia classica, moderna
e contemporanea. Rima baciata ed alternata in endecasillabi sciolti,
senza trascurare i contenuti.” De Vita continua a tracciare il profilo
tecnico-artistico di De Paola “I macro-campi del sangue e del tempo,
la follia che non scompone, ma mette in gioco il Caos, che diventa
integrità.”
Brigante recita le prime 3 (3) poesie. Interviene Francesco Frangone:
“Come in una clinica privata, De Vita ed io, assistiamo ad un parto
cesareo, De Vita primario, ed io infermiera.” Sub-limen! direi. “Al di
là della bestia, tutti siamo poeti”. Ed ancora, riferendosi al poeta
“Egli annuncia il Dio degli eserciti, con la parola diventata carne”.
Dominus Deus Sabaoth, esclamo in me. “Leopardi aiuta a comunicare… , …
il pessimismo del De Paola si arresta al fianco di Dio”. Suggestiva
l’affermazione sulle proprietà taumaturgiche delle parole di Marco:
“Tu curi le ferite dei deboli”. Infine Frangone conclude il suo
intervento esaltando la positività dell’opera che “Il giovane e
lungimirante sindaco Mariano Bianchi sta realizzando per Trebisacce”
e lascia il tavolo per inderogabili impegni. Brigante recita altre 3
(3) poesie. Interviene Maria Teresa Damiano: “I quadri che dipingo
sono diversi da come li immagino”. Il concetto è già per se stesso
interessante, ma andiamo oltre: “Cercare la felicità vuol dire
trovarla”, “I miei disegni sono tracce silenziose e modeste del mio
personale cammino”, “Il silenzio è l’amico più caro”. Sub-limen!
ancora ed ancora. Poi conclude citando Pirandello “La maschera
rappresenta la vita come pagliacciata”. Brigante recita le ultime 3
(3) poesie, e va via anche lui, fra gli applausi. Ed ecco, a fine
serata, Marco De Paola esclama “Fiat Lux o Trapezakyon”, che traduce
con “sia la Luce a Trebisacce”, dopodiché da il via al dibattito: “C’è
ancora bisogno della poesia?”, ma ormai è troppo tardi… niente
dibattito. La bella serata si è conclusa con la lettura di una poesia
inedita della giovane promessa letteraria trebisaccese, dal titolo
“Stella del Promontorio”, che, per come lo stesso autore ha svelato….
Ma questo non l’ho già riportato in apertura?… Bé, chissà quanti
messaggi subliminali non ho decodificato, e quante cose non sono
riuscito a comprendere, lo ammetto; ma è stato tutto molto divertente.
Un saluto del sopraggiunto sindaco Mariano Bianchi, ha dato termine
all’evento, che a mio personalissimo parere, è ben riuscito e fa ben
sperare per un futuro artistico di Marco De Paola. Una nota meritano
le pregevoli tele di Maria Teresa Damiano in esposizione, accanto a
quelle straordinarie sculture bidimensionali di Brunella De Paola, zia
del poeta ed autrice della copertina del libro. I nostri migliori
auguri a tutta la famiglia De Paola, famiglia di artisti e gente di
cuore.
Walter Astorino